L’importanza degli impianti di filtrazione polveri

Nei settori industriali dove maggiormente si generano pulviscoli e polveri tossiche – pensiamo, ad esempio, agli impianti metallurgici, alle industrie minerarie, alle cartiere, alle segherie e alle acciaierie, tanto per nominare i casi più comuni – diventa necessario prevedere, progettare e installare appositi sistemi di filtrazione polveri, per evitare che queste ultime, rimanendo in sospensione nell’aria respirata dagli operai, possano diventare causa di malattie e disturbi alla salute anche gravi. A tante possibili situazioni applicative corrispondono naturalmente problemi ed esigenze specifiche diversi, e per questa ragione sono numerosi e diversi anche i tipi di impianti di filtrazione polveri che è possibile installare nelle industrie.

La maggior parte dei modelli in uso corrente sono basati sulle seguenti tecnologie:

– filtrazione in tessuto
– pulizia ad acqua
– precipitazione elettrostatica
– separazione inerziale.

Ciascuna delle tipologie di impianti filtrazione polveri elencate ha naturalmente le proprie particolarità, ma tutte vanno intese come integrate in un sistema generale di aerazione e ricircolo dell’aria purificata nell’ambiente: a determinare la scelta fra una tipologia e l’altra sarà soprattutto la quantità di pulviscolo generato e la dimensione media delle particelle che lo compongono, in base a cui andrà calibrato il filtro da impiegare. I sistemi di filtrazione polveri con filtri in tessuto, ad esempio, sono progetttati per gestire grandi volumi di polvere per ogni “carico” d’aria filtrata.

La protezione offerta dai sistemi di filtrazione polveri è essenziale soprattutto sotto il profilo della sicurezza e della salute, perché tutela il personale che lavora nelle zone ad alto rischio dal pericolo di contrarre malattie acute e croniche legate all’inalazione continua di polveri, fumi e vapori; ma olte a questo, è anche una tutela significativa dai rischi di incendio