Quali caratteristiche li possono avere resi tanto preferibili da soppiantare, in molti ambiti, i modelli tradizionali che pure tanto avevano soddisfatto ogni aspettativa? Possiamo spiegare i superiori punti di forza di questi nuovi modelli in cinque semplici punti:
1. L’orientabilità: far deviare la luce laser può generare delle perdite di efficienza. Il fatto che il giunto in fibra presente in questi modelli la immetta direttamente in un canale flessibile permette di evitare moltissime difficoltà nel trasportare il laser all’estremità, ad esempio, di una testa di taglio, come avviene nell’industria.
2. L’elevata potenza: la fibra si può raffreddare molto efficacemente, per via del suo vantaggioso rapporto area/volume. Questo permette di utilizzare, senza danni, potenze continue che si attestano a livello di kilowatt; grazie al guadagno ottico derivante dalla lunghezza effettiva delle regioni attive, che può raggiungere diversi chilometri, il risultato in uscita è straordinario.
3. Alta qualità ottica: uno dei peggiori ostacoli alla collimazione ottimale del laser in un raggio sottile, da cui dipende la sua potenza, è costituito dalla distorsione termica del percorso ottico. Poiché possiede proprietà di guida dell’onda luminosa, la fibra permette di evitare questo problema in partenza.
4. Le ridotte dimensioni: una delle caratteristiche ovvie, ma vantaggiosissime, della fibra è la possibilità di piegarla e addirittura arrotolarla. Questo rende possibile costruire strumenti di dimensioni molto più ridotte rispetto a quelli tradizionali di uguale potenza.
5. L’affidabilità: poiché non può disallinearsi, né surriscaldarsi, neppure quando utilizza svariti kilowatt di potenza, il laser a fibra ha una durata perfino più lunga, e ancora meno soggetta a manutenzione, dei già estremamente performanti laser tradizionali.